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Mercato Coperto

Mercato Coperto, Ravenna, Italia.

 

Committente_Coop Adriatica

Anno di realizzazione_in corso

Città_Ravenna

 

Il Mercato coperto di Ravenna, situato in piazza Andrea Costa, costituisce il polo alimentare più importante del centro storico per le sue capacità aggregative. Si tratta infatti di una zona vocata ai commerci fin dal V secolo dal momento che vi operava una delle più antiche corporazioni di pescatori del mondo, la Schola Piscatorum, conosciuta in precedenza come Ordo Piscium Vendentium e poi con il più noto eponimo di Casa Matha. Il progetto, in stile classico, fu elaborato dall’Ing. Baroncelli con la collaborazione del Professor Gordini, e la sua inaugurazione avvenne nell’ottobre del 1922. La superficie prevista, di oltre 2600 mq, ospitava quattro grandi padiglioni: il padiglione di sinistra era destinato al pesce, ai formaggi ed ai salumi, quello centrale era riservato a frutta e verdura, i due posti a destra alle carni, ai formaggi, frutta e verdura. Nel 1984 si registrano lavori di ristrutturazione che eliminano il caratteristico aspetto originario dei banchi e collocarono a livello dell’atrio due pistrici in pietra d’Istria provenienti dalla vecchia pescheria, tuttavia non sono stati apportati mutamenti importanti alle caratteristiche architettoniche, che, in forza di uno stile intramontabile, sono destinate ad essere apprezzate e fruite da innumerevoli generazioni.

 

Descrizione dei lavori_ Antecedentemente al progetto di restauro è stata eseguita una dettagliata campagna diagnostica al fine di individuare i degradi e le vulnerabilità che possono compromettere la corretta funzionalità dell’edificio e per permettere l’adeguata stesura del progetto di restauro delle facciate esterne. A seguito dell’individuazione dei degradi sono state effettuate indagini chimico – fisiche su cinque campioni di materiali prelevati dalle facciate esterne. Su tali materiali sono state effettuate osservazioni allo stereomicroscopio e microscopio elettronico, difrattogramma a raggi X, analisi SEM – EDS al microscopio elettronico, misura dell’assorbimento d’ acqua a bassa pressione. Anche i prospetti interni sono stati soggetti ad un’indagine stratigrafica con l’obiettivo di individuare le cromie originali, le tipologie materiche e la restituzione dei processi di costruzione che hanno interessato pareti, soffitti, strutture metalliche.

 

SCAVI ARCHEOLOGICI

Ad oggi è in corso la fase relativa all’indagine archeologica propedeutica alla progettazione definitiva e all’ intervento strutturale; i sondaggi di scavo al di sotto della quota pavimentale hanno portato alla luce i resti strutturali degli edifici demoliti all’inizio del Novecento per far posto al Mercato Coperto. Si tratta di strutture archeologiche relative ad un periodo compreso tra la dominazione veneziana della città (XV secolo) e i primi anni del ‘900. Estremamente interessante è il ritrovamento di consistenti tratti della copertura del Padenna, antico canale di Ravenna di cui si hanno notizie sin dall’età romana, la cui tombatura dovrebbe risalire alla fine del XV secolo ad epoca veneziana, già ritrovato in precedenza in Piazza Andrea Costa in concomitanza dei lavori per il progetto dell’isola ecologica interrata, eseguiti nel 2009 da Hera S.p.A.

Le strutture rinvenute sono in corso d’indagine con metodo stratigrafico sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna e gli archeologi sono al lavoro per comprendere ed identificare le fasi cronologiche di frequentazione dell’area attraverso l’analisi degli strati di terreno, delle murature e delle loro fondazioni e delle quote. La documentazione grafica è effettuata attraverso il metodo fotogrammetrico e la restituzione del rilievo topografico viene georeferenziata sulla carta digitale interattiva della provincia di Ravenna. Vengono realizzati i foto-rilievi delle murature e degli strati rinvenuti, di volta in volta, rettificati e georeferenziati all’interno della base topografica codificata nel GIS. Le strisciate fotografiche vengono eseguite in modo perpendicolare alla stessa distanza rispetto al piano dell’obbiettivo. Vengono posizionate delle mire nei vertici dell’area da documentare, creando quadrati che saranno poi gli scatti fotografici. I punti delle mire e le relative quote vengono acquisiti poi attraverso lo strumento topografico (una stazione totale). Le immagini vengono poi successivamente raddrizzate e montate insieme in un ortofotomosaico attraverso l’uso di softwares dedicati per la correzione geometrica. La fase successiva e finale è il disegno delle planimetrie, prospetti e sezioni in scala. L’uso del Sistema Informativo Geografico è fondamentale per interfacciare agevolmente i dati topografici con i dati quantitativi e qualitativi dell’area di scavo e per combinare o dividere in differenti fasi o livelli -layer- i dati spaziali e planimetrici. Queste metodologie adottate sul sito riducono notevolmente i tempi di documentazione in cantiere restituendo un dato di alta qualità.

Si sta procedendo inoltre anche con un primo spot-date dei frammenti di ceramica raccolta nelle stratigrafie, importante per datare la frequentazione e il tipo di contesto di riferimento. All’interno degli strati di riempimento dell’area e della colmatura delle strutture vi sono infatti numerosi piccoli frammenti di ceramica; piatti e boccali di maioliche, smaltate e decorate, catini di terracotta invetriata dipinta e graffita, ollette e pentole da fuoco che testimoniano i principali secoli di vita delle strutture il XV e XVI.

I lavori sono ancora in corso, il proseguimento degli scavi e di alcuni saggi di approfondimento con l’elaborazione della documentazione permetterà di acquisire nuovi dati storici e archeologici di questa importante area di Ravenna e di comprendere le sue fasi di attività edilizia dal XIV secolo fino all’inizio del ‘900, in particolare fino al 1922, anno di inaugurazione del Mercato Coperto.

 

INTERVENTO DI RESTAURO

L’intervento di restauro racchiude i caratteri di un intervento di recupero manutentivo – conservativo: le superfici oggetto di intervento hanno subito nel tempo diversi processi di degrado, pertanto la scelta delle fasi e delle modalità di intervento, la loro cronologia ed i materiali che saranno utilizzati, tengono in considerazione le problematiche ambientali alle quali continueranno ad essere sottoposti i materiali e la tipologia dell’ elemento architettonico in oggetto, con lo scopo di migliorarne la conservazione futura.


ANTONIO ARCHEOLOGIST

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